Diversi studi hanno recentemente esaminato gli effetti del consumo di caffè su alcuni aspetti dell’invecchiamento. In un primo studio un gruppo di ricercatori cinesi ha esaminato la possibilità che il consumo di caffè migliori le prestazioni cognitive. La ricerca effettuata tramite un test convalidato per la malattia di Alzheimer su 2513 adulti di almeno 60 anni, evidenzia che l’abitudine a consumare caffè si associa ad un miglioramento delle prestazioni cognitive. Un secondo studio realizzato in Finlandia ha esplorato il ruolo potenziale del caffè sulle prestazioni fisiche degli anziani.
Il consumo abituale di caffè è stato associato a un ridotto rischio di sviluppare varie malattie croniche legate a scarso movimento. Gli autori hanno selezionato in modo casuale un campione di 126 uomini con un’età media di 87 anni e hanno misurato le loro prestazioni fisiche utilizzando test SPPB (Short Physical Performance Battery). Sembra che il consumo di caffè sia positivamente associato a una maggiore velocità di camminata e un migliore punteggio SPPB, elementi importanti per un migliore invecchiamento. Un terzo studio americano ha esaminato gli effetti del consumo di caffè sulla sopravvivenza fino 90 anni.
Questo aspetto non era mai stato valutato sebbene vi sia un ampio corpus di articoli sulla riduzione del rischio di mortalità correlata al caffè. La ricerca comprendeva 27.480 donne di varie razze ed etnie di età compresa tra 65 e 81 anni al momento dell'ingresso nello studio. In questo caso i risultati mettono in luce che nessuna quantità di caffè consumata nel corso della vita è associata ad una maggiore sopravvivenza.
Questi dati, pur rassicurando le persone anziane che consumano quotidianamente caffè, non supportano l'ipotesi che il consumo di caffè possa in qualche modo aumentare la longevità.
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)