Secondo la Spi Cgil del Veneto occorre puntare sulla rigenerazione urbana e edilizia, partendo da ciò che già esiste e adattandolo alle esigenze di una popolazione che invecchia. Il dato: gli ultrasessantacinquenni in Veneto sono circa 1 milione e 100 mila - un quarto della popolazione (+ 20% negli ultimi dieci anni). Spesso vivono da soli nelle loro abitazioni troppo grandi, e in alcuni casi addirittura fatiscenti. Possono stare per lungo tempo isolati, senza che nessuno li contatti, rischiando di avere degli incidenti domestici a volte fatali. Ogni cinque ultrasessantacinquenni, due sono, appunto, soli, perché nubili o celibi (20%), divorziate/i (5%), ma soprattutto perché vedove o vedovi. (75%). Sono loro la parte più fragile della società, rappresentata per lo più da donne (l'aspettativa di vita in Veneto è leggermente superiore rispetto alla media nazionale: 81 anni per i maschi, 85,7 per le femmine). Secondo Elena Di Gregorio, segretaria generale dello Spi del Veneto è necessario: " investire (come già fatto dalla Regione Emilia Romagna) in installazione di ascensori e montascale negli stabili di edilizia residenziale pubblica. Potrebbe diventare la più grande opera pubblica, e sarebbe anche una forte opportunità di lavoro e di rilancio dell’edilizia nel nostro paese. Cohousing, negozi di vicinato, mobilità sostenibile: sono altri elementi fondamentali per costruire una città più conforme della persona anziana”.
(Fonte: tratto dall'articolo)