L’ISIC (Institute for Scientific Information on Coffee) ha pubblicato la terza edizione del report "Le cose buone della vita: il consumo di caffè può ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer?” che raccoglie le più recenti evidenze scientifiche su consumo di caffè e morbo di Alzheimer.
Molti alimenti della dieta mediterranea: alcuni frutti, ortaggi e bevande – tra cui il caffè – contengono polifenoli. Queste molecole agiscono sulle cellule cerebrali per ridurre l’infiammazione, diminuire la mortalità dei neuroni e mantenere bilanciati i livelli di acetilcolina, una sostanza chimica che funge da neurotrasmettitore e che viene rilasciata dalle cellule nervose per inviare segnali alle altre cellule. La caffeina, contenuta nel caffè, inoltre ha mostrato di ridurre due marcatori tipici dell’Alzheimer: l’accumulo del peptide beta-amiloide, e la iperfosforilazione di proteina tau9. Inoltre ridurrebbe anche la morte dei neuroni, soprattutto nelle aree del cervello che giocano un ruolo nella memoria.
Un ulteriore recentissimo studio ha evidenziato il ruolo svolto dalla quercetina, uno dei componenti del caffè, quale neuroprotettore nei confronti sia della malattia dell’Alzheimer che nel morbo di Parkinsons.
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)