Da uno studio della National University di Singapore emerge che mangiare 300 grammi o più di funghi cotti riduce il rischio di compromissione cognitiva lieve (MCI); una condizione che si trova tra il declino naturale del cervello e la demenza. Più di 600 cinesi over-60 sono stati intervistati per sei anni su alimentazione e salute. Hanno anche preso parte a test per capire il funzionamento del loro cervello ed è stato definito un rating di demenza per valutare il danneggiamento delle loro menti in relazione all’età. La notizia è stata riportata sul Daily Mail con i relativi risultati che valutano una riduzione del rischio di lieve deterioramento cognitivo del 50% in chi ha mangiato più di due porzioni di funghi cotti ogni settimana. I funghi contengono un amminoacido che si trova in livelli molto bassi nelle persone con lieve declino cognitivo e che il corpo non può auto-produrre.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Alzheimer’s Disease.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)