Un team di scienziati dell’Università di Boston afferma che, durante la fase profonda del sonno, il cervello si attiva per eliminare i detriti che si accumulano durante una giornata di pensieri e di attività.
I ricercatori hanno usato tecniche di imaging ad alta velocità, grazie alle quali sono stati in grado di mappare una serie di eventi che si verificano quando il cervello entra nel sonno profondo e le onde cerebrali iniziano a rallentare e sincronizzarsi.
Hanno così scoperto che il flusso di sangue al cervello diminuisce durante il processo del sonno, consentendo un afflusso di liquido cerebrospinale che cancella i detriti della giornata, formati da proteine e altre sostanze di scarto, che altrimenti potrebbero danneggiare l'attività cerebrale.
I ricercatori sospettano che uno scarso sonno nei pazienti con disturbi neurologici possa influire sul processo di ‘pulizia’, portando alla degenerazione. I disturbi del sonno accompagnano comunemente l’invecchiamento, i principali disturbi depressivi e la demenza, pertanto sarà interessante valutare se le dinamiche del liquido cerebrospinale legate al sonno profondo possano essere usate come biomarker per diverse patologie e se le strategie per ripristinare il sonno profondo possano salvaguardare la funzionalità cerebrale.
(Fonte: tratto dall'articolo)