Un braccialetto simile a uno Swatch, leggero e senza fili che per la prima volta anziché contare i passi conta i nostri respiri. “Il nuovo device nasce dalla consapevolezza che la popolazione è sempre più anziana e quindi sempre più affetta da patologie cardiopolmonari acute e croniche che richiedono un attento monitoraggio – spiega Palange, responsabile del primo studio clinico in partenza -. I dati registrati nella vita reale sono infatti ancora più utili di quelli “spot” che possiamo rilevare da un test condotto in ambulatorio: un apparecchio elettromedicale come questo può perciò fare la differenza per la valutazione corretta dei pazienti con un’insufficienza respiratoria indotta da qualsiasi causa, consentendo anche di far emergere episodi di calo dell’ossigeno nel sangue da sforzo o nel sonno che altrimenti non sarebbero rilevabili e definendone la gravità, per aiutare quindi a identificare le strategie terapeutiche più corrette”.
(Fonte: tratto dall'articolo)