«Oggi un OSS in casa di riposo deve imboccare un anziano per fargli mangiare un pasto in 8 minuti». Parole di Carmelo Castello al dibattito che si è tenuto il 15 febbraio a Garessio sul diritto alla salute, organizzato da Cgil, Auser e Comitato Vivere la Costituzione.
«La Rsa di Garessio - ricorda sempre CAstello - ha 78 posti letto di cui 9 convenzionati; la convenzione aiuta l'ospite a pagare una retta che è altissima: c'è da chiedersi chi, da ora in avanti, se lo potrà permettere. A Ormea ci sono 45 posti letto, con 13 in convenzione, e grossi problemi con le prenotazioni delle visite specialistiche per gli ospiti, da qui ti mandano a Domodossola».
L'organizzazione sindacale dice di aver chiesto più volte in Regione la modifica del minutaggio, la divisione del tempo delle prestazioni prevista da una direttiva regionale. «È scandalosa: in prima fascia con bassa intensità - sempre Castello- sono previsti 72 minuti al giorno di assistenza, 8 minuti assistenza sanitaria e riabilitativa; per i nuclei Alzheimer 210 minuti al giorno di OSS e 39 di assistenza sanitaria. Diventeranno posti dove la gente verrà depositata. Il tutto con turni senza riposo per il personale e salari molto bassi».
«L'Italia è uno dei Paesi in cui si invecchia di più – ha rincarato Panero dello Spi, il sindacato dei pensionati –. Nel 2001 c'erano 159 anziani ogni 100 giovani, nel 2022 sono saliti a 187. Nelle vallate molte Rsa sono in difficoltà: in provincia abbiamo7400 posti disponibili ma il costo è alto con rette mensili di 2000 o 2500euro». Intanto secondo i dati Inps le pensioni medie ammontano a 1000 euro.
(Sintesi redatta da: Valerio Maria Urru)