La relazione della Commissione regionale sulla gestione dell’emergenza nel Pat affronta diffusamente la questione assenteismo.
Al 21 febbraio «solo il 9%» dei lavoratori «è assente per infortunio da contagio da Covid». Il resto è a casa per altri motivi con il risultato di far scendere a 265 i presenti.
Ma c’è anche dell’altro. Se nelle strutture sanitarie pubbliche in media il 40% degli operatori viene sottoposto a tampone, con il 21% di casi positivi, nel Pat la percentuale scende al 21% (16% di positivi). Il test sierologico fatto al 64% degli operatori nelle altre Rsa, con il 17% di positivi, ha invece coinvolto il 68% del personale della Baggina col 18% di positivi.
La conclusione è che a un «solido e strutturato» sistema di prevenzione sulla sicurezza sul lavoro che esiste sulla carta, nel Pat non è «corrisposta una piena e adeguata applicazione di regole e procedure» di tutela dei lavoratori.
La relazione affronta anche la questione dei malati arrivati dagli ospedali nell’emergenza, nessuno dei quali in teoria era Covid perché la struttura non ha accettato di accoglierne. Qual è la verità? Erano «dichiarati no-Covid dalla struttura di provenienza», sottolineano i commissari, solo perché non avevano sintomi, il che «non forniva sufficienti garanzie nell’eventualità d’ingresso di persone infette asintomatiche».
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)