Non c'è dubbio, quando finirà la quarantena, il rilascio graduale vedrà per ultimi gli anziani; teorema comodo ma ingiustificato per molte ragioni.
I grandi diffusori del virus sono i paucisintomatici che si muovono molto, hanno rapporti sociali e soprattutto pensano che, viste alcune statistiche sempre meno confermate dai fatti , la malattia per loro sia poco più di una brutta influenza.
La causa dei numerosi casi di contaminazione nella popolazione di età avanzata , dipende dal fatto che in Italia così come in Spagna i 2/3 dei giovani convivono con anziani, mentre nei paesi del nord Europa tale frequenza rimane sotto il 30 - 40% (eurostat ); e di più in generale i rapporti tra genitori anziani con figli e nipoti è più frequente rispetto ad altre aree d'Europa.
Questo modello culturale e sociale sarà messo a dura prova non solo dalla malattia, soprattutto se verranno promulgate norme di isolamento o di limitazione della mobilità per le persone anziane.
I più anziani non si tutelano lasciandoli a casa più degli altri; si proteggono come tutti gli altri diminuendo il contagio, portando le mascherine sempre quando e se per caso ci siano persone vicine, lavando le mani, pulendo le cose e ottemperando al distanziamento sociale.
E non sarà certo tenendo reclusi i nostri anziani un mese di più che eviteremo il contagio per tutti quei nonni che vivono con le famiglie; oppure possiamo ritenere che gli over 65 vivano tutti da soli?
Oppure ancora che gli anziani non stiano più in coda mezza giornata ai supermercati ogni due giorni per acquistare poche cose da portare a casa con un peso accettabile ?
O che non vadano più in banca o in posta a riscuotere la pensione (36.000 ogni mese. fonte F.A.B.I) stazionando in fila per ore al freddo o con temperature africane tra poco tempo?
Questa supposta tutela dei più deboli non riguarda per niente la categoria degli anziani , ma deve rivolgersi ai malati, ai portatori di patologie ben definite e ai disabili attraverso una assistenza medica dedicata e organizzata sul territorio che sappia identificare i singoli casi attraverso la medicina di base.
La tutela dei più deboli riferita al solo dato anagrafico è il solito finto buonismo, indefinito e fumoso. Cerchiamo invece di fare osservare norme di distanziamento sociale chiare ed accurate, prepariamoci a fornire presidi di protezione individuale a tutti e soprattutto individuiamo i malati e i veri deboli da aiutare a casa loro, invece di confinare in ulteriori quarantene milioni di persone senza distinzione di sorta .
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)