ll “digital divide”, ovvero la distanza che separa chi è avvezzo al digitale e chi ignora web e simili, dipende da come viviamo le nuove tecnologie. Perché, spiega Giuseppe Riva, docente di Psicologia della comunicazione dell’Università Cattolica di Milano «Siamo natural born cyborg, come diceva il filosofo Andy Clark: abbiamo la capacità innata di incorporare nuove tecnologie che estendono le nostre capacità cognitive e migliorano le performance. Di conseguenza la tecnologia è una barriera solo per chi non la “assorbe” e non ne fa perciò un uso intuitivo: la nonna che scrive un sms vive il dizionario T9 del cellulare come un problema e ci lotta, il nipote sa come funziona, può prevederne gli effetti e lo sfrutta senza essere messo in difficoltà. Nella nonna tutto ciò non produce effetti cognitivi, il ragazzino invece viene in qualche modo “plasmato” dall’uso del digitale, che estende i suoi confini e le sue capacità».
(Fonte: tratto dall'articolo)