Schiacciati dal peso della crisi e con il costo della vita che aumenta sempre più anziani sacrificano la propria casa: nel corso del primo semestre 2015, si è registrato un vero e proprio boom della vendita di immobili in nuda proprietà con un aumento del 20 % rispetto allo steso periodo dell’anno precedente. In tutta Italia novantasettemila anziani hanno già scelto questa formula, soprattutto nelle grandi città, a partire da Bologna, come emerge da un’analisi di Confabitare, associazione proprietari immobiliari. Questi pensionati hanno un’età media di 75 anni e percepiscono una pensione media mensile di poco superiore ai 1.100,00 euro. Le transazioni in nuda proprietà (che rappresentano il 9,5 % del totale delle transazioni), vedono un calo degli atti tra familiari (per motivi successori e fiscali) e un aumento di quelli propriamente di mercato. A vendere, nella maggior parte dei casi (soprattutto al Nord e nelle grandi città) sono persone anziane che hanno scarsi legami con la famiglia, oppure sono privi di eredi diretti, e hanno bisogno di liquidità per continuare a mantenersi, conservando la disponibilità dell’immobile. Il ricorso alla vendita della nuda proprietà consente di monetizzare dalla cessione dell’immobile senza perdere il diritto abitativo (usufrutto) e, quindi, permette di mantenere la stessa qualità di vita integrata da una nuova liquidità, ottenuta senza ricorrere a indebitamenti.
(Fonte: tratto dall'articolo)