Il rischio più grande è lo scoraggiamento. Gli esperti lo ribadiscano. La pandemia causata dalla diffusione del Coronavirus ha colpito nella prima ondata soprattutto gli anziani.
Le misure prese, per evitare i contagi, hanno in parte funzionato e, i casi sono diminuiti, ma l'isolamento e l'incertezza dei giorni nostri, lascia conseguenze pesanti anche sotto altri profili.
A sottolinearlo è Alberto Pilotto, direttore del reparto di Geriatria dell'ospedale Galliera di Genova: "Difronte a questo prolungato periodo l'anziano ha la tendenza a lasciarsi andare e non controllare più in modo adeguato le malattie croniche di cui soffre. Capita ad esempio che si verifichino fenomeni di auto-sospensione delle terapie in corso".
Un rischio non da poco per chi deve fare i conti con malattie importanti che necessitano di cure e attenzioni costante. Un attento monitoraggio, partito in contemporanea con lo scoppio dell'epidemia, ha evidenziato, una percentuale di anziani, mai vista prima (34-35%)- spiega ancora Pilotto: "a questa situazione va aggiunta la comparsa associata di disturbi del comportamento. Un campanello d'allarme molto importante".
Da non sottovalutare l'isolamento e le lunghe ore passate senza parenti e amici a causa del rischio contagio. "Serve grande attenzione da parte di chi sta vicino a questi anziani. Bisogna stare attenti ai cambiamenti di umore - spiega ancora il direttore di Geriatria del Galliera -. E' una problematica insidiosa ma può essere gestita sia farmacologicamente che non. In questo senso l'uso della tecnologia può essere un grande vantaggio".
(Fonte: tratto dall'articolo)