Il Coronavirus non ha colpito solo la salute dei cittadini europei, ma sta causando effetti anche sulle pensioni presenti e future. Un documento pubblicato dall’European Trade Union Institute (Istituto sindacale europeo), aiuta a fare il punto sulla situazione.
Durante i primi mesi del Covid, la maggior parte dei paesi europei ha varato misure a breve termine, riducendo o rinviando i contributi dovuti alle casse della previdenza. È successo ad esempio in Finlandia e in Spagna.
Altri hanno aumentato le prestazioni per gli anziani, mettendo a disposizione risorse aggiuntive per la previdenza sociale. È successo in Germania e in Francia.
In Germania, il governo ha deciso un'iniezione di liquidità di 5,3 miliardi di euro nel 2020 e fondi aggiuntivi nel 2021 nel bilancio della previdenza sociale.
In Francia, oltre a sospendere le riforme pensionistiche previste, è stato concordato che il Fondo francese di riserva per le pensioni pagherà almeno altri 13 miliardi di euro per contribuire al finanziamento delle pensioni statali.
Quest’anno il Pil dell'Unione europea dovrebbe diminuire di circa il 7,5%, molto più che durante la recessione del 2008. In molti paesi europei il livello futuro delle prestazioni pensionistiche è influenzato direttamente dall'andamento del Pil: più il Pil diminuisce, meno aumentano le prestazioni.
Si aggiunga la riduzione della base salariale, con una leva fiscale e contributi sociali più bassi. Un effetto che sarà aggravato dall'aumento della disoccupazione.
A causa del Covid, molti futuri pensionati rischiano di avere assegni più bassi.
Per questo nel dibattito politico europeo sono emerse posizioni più propense a migliorare la protezione degli anziani. Nel campo politico e nell’opinione pubblica si fa strada la richiesta di un programma di “post-austerità”.
Secondo il documento le riforme dovrebbero concentrarsi sui gruppi sociali più a rischio, ad esempio sui lavoratori atipici, senza ricadere nella semplificazione che vuole i giovani in guerra contro gli anziani.
I responsabili politici dovrebbero affrontare sia le questioni della sostenibilità finanziaria che quelle dell'adeguatezza delle pensioni.
Queste ultime sono fondamentali per evitare che la recessione economica si trasformi in una crisi sociale per gli anziani.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)