La Quota 100 del 2019 ha portato tanti dipendenti pubblici a lasciare il lavoro a 62 anni di età (e 38 di contributi) con un aumento del 10,3% rispetto al 2018. Il 58% sono state pensioni di anzianità/anticipate (quota 100 appunto). Solo il 14% sono state le pensioni di vecchiaia (oltre 67 anni di età), mentre quelle ai superstiti sono state il 24% del totale.
Gli assegni quest'anno sono diminuiti di dieci euro al mese come importo medio mensile (-0,5%). Sopra i 2000 euro mensili è meno del 40% della platea.
A livello geografico si può notare che, contrariamente a quanto si crede, il maggior numero delle prestazioni è nell'area settentrionale con il 40,9% del totale nazionale, seguito dal Sud, con il 36,2%, mentre al centro nonostante ci siano tutti i ministeriali, i pensionati pubblici sono solo il 22,7%.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)