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Rius Mayte

El mejor amigo del paciente - Il miglior amico del paziente

La Vanguardia, 25-10-2021

Il programma di cinoterapia dell'ospedale Sagrat Cor di Barcellona aiuta gli anziani fragili ad uscire dalla terapia intensiva. “Voler incontrare gli animali o voler rompere la routine ospedaliera rende i pazienti più partecipativi e più disponibili alle sedute di fisioterapia, e questo si traduce in un miglioramento della loro capacità fisica, della loro autonomia, e infine si riflette anche nelle giornate di ricovero ospedaliero e nella qualità di tale ricovero. I pazienti anziani fragili, infatti,  dormono meglio, mangiano meglio, sono più motivati a guarire ”, spiega David Pérez, responsabile della fisioterapia nell'area pazienti fragili dell'ospedale. L'obiettivo di questa unità è quello di evitare il deterioramento funzionale che le persone anziane spesso subiscono quando sono ricoverate in ospedale, immobilizzate per giorni.

“Sono persone anziane e multipatologiche per le quali il ricovero ospedaliero comporta un rischio legato alla perdita di funzionalità, incontinenza, delirio, malnutrizione e altre sindromi geriatriche che devono essere trattate in modo multidisciplinare affinché la degenza ospedaliera non peggiori la loro qualità della vita quando vengono dimessi”, spiega la responsabile, Montse Cantero. È in questo approccio multidisciplinare che ha trovato spazio la terapia con i cani della Fondazione Affinity. “Il programma, chiamato 'Insieme, + forti', è stato inizialmente pensato per il classico paziente fragile - persone con diagnosi di insufficienza cardiaca e respiratoria, con un'età media di 82 anni - ma si è poi allargato ad altri pazienti per il recupero post-covid, con un’età media è 50/55 anni”, afferma Cantero.  L'ospedale Sagrat Cor utilizza la terapia cinofila per migliorare il recupero degli anziani fragili o in mobilità post terapia intensiva perché di fronte al fisioterapista è più facile rifiutare, ma quando il cane mostra instancabilmente il suo affetto, i gli anziani sono spinti a interagire e sviluppare più mobilità.

La terapia con cani per pazienti fragili, infatti, offre la possibilità di lavorare sulla parte fisica ma anche su quella emotiva. I pazienti di questa unità fanno due ore di fisioterapia dal lunedì al venerdì, e un giorno alla settimana gli esercizi vengono fatti con il cane, lavorando su psicomotricità ed equilibrio per ridurre il rischio di cadute. Maribel Vila, responsabile delle terapie presso la Fondazione Affinity, afferma che i volontari lavorano in squadra con il fisioterapista dell'ospedale Sagrat Cor. “La differenza nel farlo con l'animale è la motivazione aggiuntiva: la presenza del cane distrae dal dolore e lo fa sopportare di più, in piedi o in movimento e, allo stesso tempo, dà al paziente la sensazione di non lavorare così duramente”, conclude.

Dal punto di vista emotivo, tenere un cane in camera, riconoscerlo, salutarlo, non solo rompe la monotonia ospedaliera ma crea anche un ambiente sicuro e intimo che consente un legame più immediato con i professionisti. Molti pazienti posseggono un animale e vedere un cane dopo molti giorni in ospedale li fa sentire a casa e questo li aiuta a rompere l'isolamento. Precedenti ricerche hanno già dimostrato che la terapia con i cani ha molteplici benefici, che provoca una maggiore secrezione di ossitocina e riduce il cortisolo, che abbassa i livelli di ansia e stress, che riduce la pressione sanguigna, aumenta l'autostima, favorisce  la concentrazione e migliora la comunicazione.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Rius Mayte
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaSpagnolo
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-10-25
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa Vanguardia
Subtitolo in stampaLa Vanguardia, 25-10-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Rius Mayte
Attori
Parole chiave: Animali, Pet Therapy Buone pratiche Ospedale