La giornalista e scrittrice spagnola over 50 Marisol Galdón denuncia il fenomeno dell’ageismo in ambito professionale. Ha postato sui social un video in cui denuncia che, nonostante la sua formazione, la lunga carriera e la sua versatilità professionale, non riesce a trovare nessuno che l’assuma per un lavoro. In meno di una settimana, il video aveva accumulato più di 455.000 visualizzazioni, facendo di Galdón il volto più recente dell'ageismo, della discriminazione lavorativa latente subita da molte persone, più marcatamente donne, da 45-50 anni.
“A partire dai 45 anni, se sei una donna, il lavoro comincia a scarseggiare, e se prima pensi che sia una coincidenza, poi parlando con i colleghi vedi che molti si trovano in una situazione simile", spiega Galdón in un'intervista telefonica. Quello che non immaginava, aggiunge, è che il suo video sarebbe diventato virale e oltre alle interviste le avrebbe portato alcune offerte di lavoro. Ma, oltre a darle visibilità, racconta la scrittrice, il suo appello ha permesso di visualizzare un problema comune alle donne da 50 anni in su, che - nonostante siano in un momento professionale perfetto a causa della formazione e dell’esperienza acquisita e nonostante abbiano meno insicurezze e meno responsabilità familiari - , sono osteggiate per il solo fatto di essere considerate anziane.
Galdón ammette che il problema della discriminazione nei confronti dei lavoratori "maturi", non è esclusivo delle donne, ma sottolinea che è più pronunciato e crudele nei loro confronti. Per sostenere la sua tesi, invita a dare un'occhiata ai diversi canali televisivi e vedere come ci sia una presenza di uomini maturi, calvi o con i capelli grigi e le rughe, che lavorano come presentatori o giornalisti, ma pochissime donne, "e quelle che ci sono fanno di tutto per nascondere le rughe e mostrare un'immagine più giovane. E assicura che, dopo aver diffuso il suo video sulle reti, ha ricevuto commenti da ingegneri, insegnanti e professionisti di molti altri campi, che denunciano tutti le stesse circostanze, spiegando che dopo una certa età diventano invisibili sul posto di lavoro. Il solo modo per sdradicare questa forma discriminatoria, conclude, è portarla alla luce e parlarne.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)