Nel mondo c'è una nuova diagnosi di Alzheimer ogni 3 secondi e sono colpiti da demenza 46,8 milioni di persone, che nel 2050 diventeranno 131,5: questi i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità. In Italia ne soffre un ultraottantenne su 4 e hanno la malattia di Alzheimer circa 600 mila persone. Tutto ciò ha un fortissimo impatto umano, sociale ed economico (in Europa i costi diretti e indiretti superano gli 800 miliardi di euro), ma fortunatamente si avverte un calo dell’incidenza, anche se, a causa dell’invecchiamento della popolazione, i malati sono in aumento. Oggi è possibile individuare la presenza delle proteine neurotossiche che indicano la possibilità di sviluppare l’Alzheimer senza però permettere di capire prima se e come la malattia si manifesterà. La ricerca di nuove terapie si sviluppa lungo due vie: bloccare la proteina neurotossica beta-amiloide con farmaci che ne impediscano la produzione, o rimuoverla con anticorpi, prima che si accumuli. Si deve comunque puntare sulla prevenzione, evitando i fattori di rischio per le patologie vascolari come ipertensione, diabete, obesità, fumo e sedentarietà.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)