Abita al centro storico di Pallanza, in provincia di Verbania, Emma Morano, nata a Civiasco, nel Vercellese, il 29 novembre del 1899, la donna più vecchia del mondo.
L’ultimo individuo nato nell’Ottocento e ancora in vita. «Di quand’ero giovane ricordo che andavo a ballare e cantavo. Avevo una bella voce. Sto bene, anche oggi sto bene. Ma a 116 anni non so far più niente».
E’ passata tra due guerre mondiali, il fascismo, la ricostruzione, l’Italia del boom, la globalizzazione. Si prendono cura di lei 2 nipoti e una giovane badante, ma tutto il paese l’aiuta. Non esce di casa da 25 anni, vive una vita regolare con una dieta “personale”.
Sveglia alle 8, colazione, pranzo alle 11, sonnellino fino alle 15, cena alle 18, altro riposino, spuntino delle 23 e poi a dormire. Al mattino un uovo crudo, latte e due fette biscottate, a pranzo carne di pollo e un altro uovo crudo, a cena un po’ di semolino o di pastina in brodo, prima di dormire tre biscotti e mele cotte: così è arrivata a 116 anni, nonostante una vita dura.
Emma Morano ha perso l’unico figlio quando lui aveva 10 mesi e poco dopo ha lasciato il marito beone e violento. Ha lavorato prima in una fabbrica di sacchi di juta, e poi, fino ai 75 anni nella cucina di un collegio.
Poi si è concentrata nell’arrivare indenne al record. Per Carlo Bava, il suo medico, «è un fenomeno. Poi anche la genetica ha avuto un ruolo, visto che due sue sorelle sono morte a 97 e a 102 anni». Già, perché la signora era la prima di otto figli, ma come dice lei stessa, «alla fine io ho pagato la tomba e gli altri se la sono goduta ».
Merito della fede? «Emma è sempre stata una tosta», spiega don Giuseppe che una volta al mese le porta l’eucaristia.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)