La malattia di Alzheimer e i disturbi ad essa correlati sono stati oggetto in Francia di una mobilitazione pubblica senza precedenti. Una delle risposte date ai “badanti” (familiari e non ), è stato il potenziamento dell'aiuto proveniente dagli operatori sanitari mediante procedimenti specifici e dedicati alla malattia, compresi i ricoveri “di sollievo” che in questo articolo vengono confrontati con i più “vecchi” centri di ricovero diurni. Nell'ambito del dibattito scientifico sul concetto di cura (fatto oggetto di analisi femministe) e dell’idea della responsabilità, concetti particolarmente chiamati in causa negli studi sulla disabilità, l’articolo mostra, partendo dalla comparazione dei due tipi di ricovero, come queste prospettive possono essere articolate. Infatti, se la logica comune tra i due tipi di ricovero è quella di sostenere la relazione di aiuto a lungo termine, il ricorso al ricovero di sollievo, lungi dal promuovere l'assistenzialismo statale, permette ai “badanti” di aumentare la loro capacità di agire e decidere, così da mantenere o reinvestire il loro rapporto con il coniuge o un parente affetto da demenza.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)