L’Associazione di volontariato Delta, grazie al sostegno dell’Unione Buddhista Italiana con i fondi dell’8 per mille destinati all’ “Emergenza Coronavirus”, ha fatto partire in questi giorni una nuova iniziativa destinata alla popolazione anziana.
Si tratta del progetto “Percorsi di contrasto alle cadute nella terza età” a cui è possibile partecipare attraverso la visione di filmati che sono messi a disposizione gratuitamente sui canali di comunicazione dell’associazione, ossia il blog https://advdelta.wordpress.com/ e attraverso la loro pagina Facebook o attraverso il canale Youtube Associazione di volontariato Delta.
Il problema delle cadute nell'anziano è particolarmente rilevante, non solo per frequenza e per la gravità degli esiti nel caso di fratture, ma anche per le conseguenze sul benessere psico-fisico della persona, perché anche la sola insicurezza legata alla paura di cadere può limitare notevolmente lo svolgimento delle attività della vita quotidiana.
Nel biennio 2016-2018 il 9% degli intervistati ha dichiarato di essere caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista. Di questi il 18% ha avuto necessità di un ricovero ospedaliero di almeno un giorno. La paura di cadere cresce con l’età, è maggiore fra le donne, fra chi ha molte difficoltà economiche o bassa istruzione, fra chi vive solo. La caduta è associata al malessere psicologico e la prevalenza di persone con sintomi depressivi, fra le persone che hanno subito una caduta negli ultimi 30 giorni, sale al 26% (rispetto al 13% del campione totale). Infine, le cadute avvengono, per lo più, all'interno della casa (64%) e meno frequentemente in strada (19%), in giardino (12%) o altrove (5%). Tuttavia la casa non è percepita dagli anziani come un luogo a rischio di cadute: solo 1 intervistato su 3 la reputa un luogo in cui è alta o molto alta probabilità di avere un infortunio.
Questa consapevolezza cresce con l’età (43% fra gli ultra 85enni) è maggiore fra le donne (38% vs 26% fra gli uomini), e fra le persone con molte difficoltà economiche (42%) o bassa istruzione (37%).
(Fonte: tratto dall'articolo)