Trovato un legame nei maschi anziani tra movimento e minor rischio di morte. Non serve essere atleti, basta ridurre la sedentarietà. Nessun farmaco si è dimostrato in grado di rallentare la progressione del morbo di Parkinson, ma l'esercizio aerobico sembra influenzare direttamente i meccanismi cerebrali coinvolti nell'evoluzione della malattia. E questo è solo uno dei potenziali benefici ascritti di recente al movimento. Un altro riguarda il suo effetto sulla longevità, verificato in particolare sugli uomini di una certa età. Sulle pagine del British Journal of Sports Medicine scopriamo infatti che un gruppo di ricercatori inglesi ha piazzato degli accelerometri (strumenti utilizzati per rilevare il movimento) addosso a 1655 volontari tra i 71 e i 92 anni e per una settimana ne ha misurato l'attività fisica. Nel corso di un follow-up medio della durata di circa 5 anni, all'interno del sottogruppo composto da 1274 uomini che non avevano malattie cardiovascolari pre-esistenti, si sono verificati 194 decessi.
(Fonte: tratto dall'articolo)