Per rallentare il processo di deterioramento cerebrale bisogna impegnare il cervello in attività complesse, meglio se in contesto sociale e giocoso, così da favorire la plasticità cerebrale, spiega Lamberto Maffei, ex direttore dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr e vice-presidente dell’Accademia dei Lincei. A confermarlo arriva anche lo studio pubblicato su «Scientific Reports» ed effettuato al Cnr di Pisa. Un gruppo di anziani con lievi forme di declino cognitivo sono stati sottoposti ad un programma di allenamento, per la mente e il corpo per sette mesi. Gli anziani si sono recati 3 volte a settimana in una struttura con una palestra, uno spazio per le attività di gruppo e ambienti dedicati alla stimolazione cognitiva (con compiti di memorizzazione ed esercizi di logica). E’ stato documentato uno stop del declino cognitivo a livello dei parametri di funzionalità cerebrale, valutati con le tecniche di imaging. Ci potranno essere anche applicazioni contro l’Alzheimer.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)