Gli ultimi dati Istat sull’occupazione mettono in luce una pericolosa frattura tra giovani e adulti. Dal 2013 crescono in modo costante gli occupati di 50 anni e oltre: sono il 13,9% in più, mentre è in calo, in particolare la fascia 15-34 anni, il 6,3% in meno. I motivi di questa situazione si trovano nella demografia e l’invecchiamento della popolazione e nella maggior partecipazione al mercato del lavoro degli over 50-55, a causa delle minori uscite per pensionamento dovute alla nuova normativa previdenziale. Anche il rientro dei cassintegrati sposta il mix anagrafico a favore dei più anziani. Inoltre c’è l’inadeguatezza delle competenze soprattutto dei giovani diplomati e la debolezza dei laureati. Nemmeno gli incentivi alle imprese che assumono servono a riequilibrare le sorti dei giovani, gli imprenditori preferiscono usare il supersconto fino a 8 mila euro per tre anni e assumere un lavoratore già esperto. Anche perché «Le imprese oggi navigano ancora su cicli brevi – afferma Paolo Iacci, vicepresidente Aidp, l’Associazione dei direttori delle risorse umane – e vogliono gente pronta subito. Ci sono almeno 700 mila over 50-55 senza lavoro che per rientrare in azienda sono disposti ad accettare stipendi più bassi, pur di lavorare e mantenere i figli disoccupati».
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)