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Badaracchi Laura

Età anziana, il tempo dei diritti (negati)

Avvenire, 23-03-2023

Sulla terza età persistono stereotipi «che la vedono come un’emergenza sociale, anche se i non autosufficienti sono meno del 10% del totale di questa fetta di popolazione, che rappresenta invece una risorsa per tutto il Paese. Bisogna considerare sostegni e iniziative per trattenere nella vita attiva queste persone in discrete condizioni di salute, che hanno ancora molto da dire e da fare, evitando le immagini di un giovanilismo posticcio lontano dalla realtà». Lo evidenzia Gabriele Sampaolo, segretario generale dell’associazione 50& Più, che questa mattina a Roma presenterà i risultati di uno studio su « Età anziana: tempo di diritti e responsabilità ».

Il volume snocciola i dati della ricerca “I diritti degli anziani”, condotta da 50& Più e Fondazione Leonardo con la collaborazione dell’Istituto Format Research. « Il lavoro è stato realizzato con l’obiettivo di rilevare, descrivere ed analizzare il livello di conoscenza degli over 64 sui “diritti esigibili”, facendo emergere il percepito rispetto ai diritti che dovrebbero essere garantiti durante la terza età, ma anche rispetto ai loro “doveri”, secondo un principio di “restituzione alla società”», evidenziano i curatori del libro, che annovera la collaborazione di una ventina di autori su altrettanti ambiti di competenza, dall’assistenza sanitaria alla psicologia.

Si tratta della terza opera di una serie su temi riguardanti l’età anziana, impegno cominciato nel 2020 con un libro sul lavoro, seguito nel 2021 da un altro su tecnologie e digital divide, «con l’intento di fornire le basi culturali e informative necessarie a stimolare un dibattito pubblico», puntualizza Sampaolo. Argomenti caldi, anzi incandescenti, come conferma anche la recente approvazione alla Camera, dopo il via libera al Senato, del disegno di legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane.Tornando all’indagine campionaria, realizzata con interviste telefoniche, essa «analizza la consapevolezzadegli over 64 circa i propri diritti e la percezione della loro esigibilità.

Emerge la percezione che non sempre in Italia siano rispettati, in particolare quando si tratta di pensionati, disabili, donne e persone non autosufficienti. Nonostante il bisogno di affidarsi ai figli, ad altri familiari o a un caregiver, le persone nella terza età affermano di conservare il bisogno di privacy e di autonomia», sintetizzano i curatori. Tuttavia, «se la quasi totalità degli intervistati ritiene che l’assistenza domiciliare sia un diritto, e che lo sia anche ricevere supporto in caso di mancata autosufficienza, resta il fatto che solo una esigua minoranza (33,6%) pensa che tali diritti siano adeguatamente tutelati».

Se «il contributo della famiglia nel rapporto di cura e assistenza è sicuramente essenziale, deve essere inscritto in un contesto di servizi adeguati ed efficienti così da garantire il più a lungo possibile un grado di autonomia elevato, senza gravare sui propri cari». Al riguardo, gli anziani «invocano dallo Stato una presenza e un aiuto più significativi».Che l’assistenza segni il passo lo confermano anche i risultati di un’indagine dell’Istituto superiore di Sanità su oltre 500 Centri per i disturbi cognitivi e le demenze sparsi sul territorio nazionale, dove nell’organico scarseggiano infermieri, fisioterapisti, logopedisti, mediatori culturali e un quarto delle strutture è aperto appena un giorno a settimana.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Badaracchi Laura
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2023
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2023-03-23
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAvvenire
Subtitolo in stampaAvvenire, 23-03-2023
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Badaracchi Laura
Attori
Parole chiave: Bisogni degli anziani