Vivere in una casa fredda oltre che essere disagevole mette a rischio la salute. Proprio il riscaldamento delle abitazioni è un indicatore su cui l'Italia, rispetto al resto d'Europa, mostra un peggioramento dall'ultima rilevazione effettuata. Nel 2006 (primo anno di rilevazione), gli italiani che denunciavano il problema erano il 10,4% del totale, saliti al 21,3% nel 2012 per ridiscendere nel 2016 al 16,1%. Si tratta di un valore quasi doppio rispetto alla media UE che è dell’8,7%. Il rapporto Eurostat fotografa andamenti molto dissimili nei singoli Paesi del continente europeo. La situazione più grave in Bulgaria (39%), seguita da Lituania e Grecia (29%). In Lussemburgo e Finlandia il problema è quasi inesistente.
Va sottolineato che gli anziani sono particolarmente vulnerabili agli effetti delle basse temperature a causa della diminuita risposta del loro sistema di termoregolazione e la ridotta percezione del freddo. Anche i soggetti con deficit fisici e/o psichici (come i malati di Alzheimer) sono tra quelli più a rischio, perché non sono in grado di gestire correttamente il riscaldamento domestico e di adottare comportamenti adeguati.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)