L’Eurostat ha reso note e statistiche sulla spesa per salute nel Continente. Nel 2016 è stata la seconda voce di spesa pubblica sul Pil (7,1%). La spesa per protezione sociale, con una incidenza sul Pil del 19,1%, è stata invece la prima. Nello specifico, i “servizi ospedalieri” rappresentano il 3,3% del Pil, i “servizi ambulatoriali” il 2,2%l e i “prodotti medici, elettrodomestici e attrezzature” l’1,0%. In termini assoluti, a livello dell’UE-28, la spesa per la salute delle amministrazioni pubbliche è aumentata in modo regolare tra il 2002 e il 2016 (dal 13,7% della spesa totale nel 2002 al 15,3% nel 2016). In rapporto al PIL, la spesa sanitaria pubblica dell’UE-28 ammontava al 6,2% del PIL nel 2002 e al 7,1% del PIL nel 2016. Per ciò che riguarda il rapporto tra spesa pubblica per la protezione sociale e Pil, si riscontrano notevoli variazioni fra i vari Paesi. Si va dal 9,9% dell' Irlanda al 25,6% della Finlandia (25,6%). La spesa per la protezione sociale è stata ulteriormente suddivisa dall’’Eurostat in gruppi. Il gruppo “vecchiaia”, che comprende le pensioni, costituisce la maggior parte delle spese di protezione sociale e rappresenta il 10,2% del Pil in media Ue. Nel 2016 è stata più alta della media in Grecia (16,0%), seguita da Finlandia (13,7%), Francia e Italia (entrambi il 13,5%) e Austria (13,0%). Al contrario, l’Irlanda (3,5%), la Lituania (5,9%), Cipro (6,2%) e Paesi Bassi (6,7%) hanno registrato i valori più bassi.
(Fonte: www.panoramasanita.it)