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Morresi Assuntina

Eutanasia, una corsa senza fine

Avvenire, 13-01-2022, p.13

Suicidio assistito ed eutanasia. Lezioni da nove Paesi e da trent’anni di applicazione è il titolo di una recente indagine a cura dell’Istituto studi e ricerche Carlo Cattaneo che si inserisce nel dibattito sulla "morte medicalmente assistita". Si parte dalla presa d’atto dell’inconciliabilità degli orientamenti culturali che si confrontano: uno favorevole alla legalizzazione di forme di morte procurata – suicidio assistito e/o eutanasia –, basato sul diritto all’autonomia individuale, e uno contrario, incentrato sul valore intrinseco della vita umana, considerata indisponibile.

Una contrapposizione che – osservano gli studiosi – non lascia spazio alla verifica delle conseguenze delle leggi sulla morte assistita nei Paesi dove sono entrate in vigore: è questo lo spazio di riflessione che lo studio occupa, nell’obiettivo dichiarato di "contribuire a spostare il dibattito dal campo delle opinioni a quello della valutazione basata su fatti accertabili".

In sintesi, vengono presi in considerazione alcuni Paesi che hanno consentito varie procedure di morte su richiesta: sei europei – Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Germania, Spagna –, e tre no (Colombia, Canada, e gli USA, a partire dall’Oregon, il primo dei 10 americani a legalizzare le varie pratiche). Lo studio conferma alcune osservazioni fatte a riguardo finora: innanzitutto che man mano che aumenta l’accettazione nell’opinione pubblica dell’eutanasia cresce il numero delle persone che vi fanno ricorso. Viene poi mostrato che le morti assistite crescono con continuità negli anni, cercando di stabilire a quale velocità. Per questo per la prima volta si è cercato di quantificare gli effetti della legge dopo che la sua applicazione si è assestata, e lo si è fatto considerando quel che succede a partire da dieci anni successivi la legalizzazione dell’eutanasia.

I dati per questo calcolo sono disponibili su quattro Paesi: Svizzera, Belgio, Oregon e Olanda. Risulta che, dopo dieci anni di applicazione delle leggi, ogni anno "l’incidenza delle morti assistite sul totale, rispetto all’anno precedente, è cresciuta dell’8,4% in Olanda, del 9,6% in Oregon, del 10,7% in Belgio. Da questo tasso di crescita si è però notevolmente allontanata la Svizzera", con una crescita media annua più elevata, del 15,5%.

Escludendo il Belgio, l’aumento non sembra lineare ma segue un tasso crescente nel tempo. In altre parole, nell’elaborazione del Cattaneo, l’incidenza delle morti assistite sembra aumentare con velocità sempre maggiore una volta che la legge è entrata pienamente in vigore. Nello studio si propongono alcune possibili ipotesi per spiegare questo andamento ma senza aderire ad alcuna: gli autori sottolineano la necessità di indagini più accurate e sistematiche, auspicando però che nel dibattito italiano si tenga sempre conto dei fatti.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Morresi Assuntina
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2022
Pagine13
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2022-01-13
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAvvenire
Subtitolo in stampaAvvenire, 13-01-2022, p.13
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Atteggiamento verso la morte Eutanasia Ricerca