Il sistema cardiaco è altamente sofisticato. Un solo centro - il nodo senoatriale – ha il compito di dettare il ritmo del battito, assumendo in pratica il ruolo di segna-passi, e lo fa regolarmente per circa 90.000 volte al giorno, più di 31 milioni di volte in un anno. Alcune condizioni patologiche possono però perturbare il normale ritmo del cuore, provocando aritmie. Le più frequenti sono le extrasistoli, ossia battiti ‘extra’, in eccesso, che si originano in strutture cardiache diverse dal nodo senoatriale. Nella maggior parte dei casi queste non vengono percepite, ma altre volte rilevano dei sintomi, descrivibili come ‘un tuffo al cuore’, ‘una farfalla in petto’ o una fitta al torace.
Le extra sistoli non costituiscono in sé un pericolo per la salute, ma segnalano una perturbazione dell’armonia funzionale del cuore o dell’organismo. Ad esempio, possono essere scatenate anche da un eccesso di fumo o caffè o da una condizione di eccessiva stanchezza fisica. Inoltre, molti fenomeni come la febbre o una disfunzione tiroidea, o anche disturbi della digestione e della respirazione sono frequenti cause di extrasistoli.
Diversamente, però, possono costituire il primo segnale di una malattia cardiaca o circolatoria – come l’ipertensione arteriosa. In sostanza, se associate a disordini della struttura del cuore, delle valvole del sistema coronarico, diventano un indice salutare. Le extrasistoli possono dunque essere paragonate ad una nota stonata nel concerto della normale macchina del corpo umano. Sta al direttore d’orchestra – ossia al medico – identificare il musicista che ha sbagliato per ristabilire l’armonia.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)