Quante volte abbiamo sfogliato gli album di fotografie meravigliandoci del tempo passato? Qualche anno in meno, una forma fisica diversa, altri pensieri: a volte si potrebbe desiderare di tornare indietro. Ma in questi giorni sui social sembra che molti abbiano voglia di andare avanti partecipando alla FaceApp Challenge, la sfida virale che ha coinvolto tutti, dai vip ai vicini di casa.
L’applicazione FaceApp (da cui prende il nome l’ultima moda) permette di ritoccare le proprie foto in diversi modi e già nel 2017 aveva spopolato tra gli utenti per un filtro che trasformava il sesso dei soggetti raffigurati. Quest’estate, invece, la sfida è tutta incentrata sull’età e spinge gli utenti a modificare i propri scatti con il filtro “anziano”: un salto nel futuro di trent’anni che offre una versione di sé invecchiata alquanto realistica.
Ci hanno provato in tantissimi, dalla coppia social Chiara Ferragni e Fedez ad Alessandro Gassman che con trent’anni in più ricorda il padre Vittorio. Nel mondo della musica molti cantanti hanno scherzato sulla fatica di essere sempre in tour come Eros Ramazzotti, Max Gazzè, Daniele Silvestri e Francesco Renga. Scherza anche Enrico Mentana su Instagram modificando la pubblicità di una delle sue maratone televisive e commentando “Era troppo lunga”. Non sono immuni nemmeno i calciatori che si prestano alla sfida con ironia come Cristiano Ronaldo, Insigne, Dybala o Ibrahimovic.
Dal suo debutto, FaceApp è stata scaricata da quasi 80 milioni di utenti e, oltre alla possibilità di invecchiare le proprie foto, permette anche di cambiare il colore dei capelli e di tornare indietro nel tempo “ringiovanendo”. Per utilizzarla basta scattare una foto con il proprio smartphone o sceglierne una dalla galleria e modificare l’immagine con i diversi filtri a disposizione. C’è anche chi si è divertito ad aggiungere il sorriso all’enigmatica Gioconda di Leonardo da Vinci!
Non passano inosservate però le politiche sulla privacy, tanto che le associazioni italiane dei consumatori affermano di essere intenzionate a presentare un esposto all'autorità competente per avviare un’indagine sull'applicazione. Codacons afferma che questo tormentone estivo, apparentemente innocuo, potrebbe nascondere un traffico di dati sensibili. Secondo Altroconsumo, invece, ci sarebbe un’aggravante legata al fatto che FaceApp può accedere ai file multimediali di WhatsApp e raccogliere dati aggirando l'obbligo di avere scaricato l'applicazione. Problematiche su cui già da stamattina si sta cercando di fare chiarezza.