Gli ultimi dati Istat su famiglie e mercato del lavoro a fine 2018 (diffusi il 6 giugno scorso) ci descrivono un Paese che si sta lentamente avvicinando all’Europa allontanandosi gradualmente dallo stereotipo dell’uomo che “porta a casa il pane” e della donna che sta ai fornelli. Non mancano però zone d’ombra che delineano queste tendenze al Centro e al Nord ma non al Sud e che vedono una preminenza di tale modello nelle famiglie “anziane”, con membri over 50, residenti nelle zone ricche del Paese e con la donna generalmente laureata. Questi i dati significativi: dal 2004 al 2018 aumenta dal 40 al 44,4% la percentuale di coppie in cui lavorano sia l’uomo che la donna. Nello stesso periodo si incrementa di più ( dal 40,8% al 45,8%) il numero dei nuclei con figli a carico in cui lavorano entrambe i partners . Si tratta di una maggiore occupazione femminile cui fa da contrappeso l’aumento delle coppie in cui lavora solo la donna. Diminuisce, e questo è un dato positivo, la percentuale dei nuclei in cui nessuno dei due è occupato.
I miglioramenti sono però circoscritti al Centro- Nord dell’Italia. Tra il 2004 e il 2018, la proporzione di coppie con figli con entrambi i partner occupati è passata al Centro dal 46,3% al 53,2 % mentre a Nord si è passati dal 50,4% al 58,2% . Il Sud, negli ultimi quattordici anni, si è fermato al 27,3%, non solo, sono cresciuti (+2%), a differenza che nel resto del Paese, i nuclei in cui nessuno ha un lavoro. Al Sud i tantissimi posti di lavoro persi dagli uomini si sono tradotti in una situazione di disoccupazione per l’intera famiglia, tranne per quella minoranza di casi in cui è stata la donna, e solo lei, ad andare a lavorare. E’ stato insufficiente a compensare tale situazione il numero delle donne meridionali la cui nuova occupazione si è aggiunta a quella maschile. Cosa che è avvenuta diffusamente a Nord.
Questi dati ci consegnano una immagine di Paese basato sempre di più sulla disuguaglianza di territori, di genere e di età. Dipendenza del Mezzogiorno dal Centro-Nord, delle famiglie giovani dai genitori pensionati, che suppliscono alla carenza di reddito delle coppie di trentenni monoreddito quando decidono di avere figli. La dipendenza sempre più accentuata di un Paese dalle stesse generazioni, quelle over 50 delle zone industriali del Paese. L’unico rimedio sembra essere l’istruzione. I dati lo mostrano chiaramente, le coppie in cui la donna è laureata sono anche quelle in cui è più probabile che entrambi i partner lavorino, si arriva a più del 75% di nuclei con due stipendi, persino se ci sono due o più figli. La percentuale di coppie con due lavori in presenza di minori crolla se la donna è meno istruita.