Le nonne e i nonni che seguono assiduamente i nipoti tra gli zero e i quattordici anni sono, in Italia, oltre dieci milioni di “anziani attivi”.
Il loro fatturato “virtuale” è di 24 miliardi di euro annui. Attori silenziosi di un welfare familiare che integra e spesso sostituisce i servizi per l’infanzia.
Si occupano dei nipoti, spesso anche sostenendo il reddito dei genitori; sono educatori non “per mestiere”, ma nella quotidianità fatta di affetto, giochi, letture, storie, passeggiate, aiuto nei compiti, risposte ai perché, memoria del passato, testimonianza di valori e comportamenti. La pandemia ha sconvolto anche la loro vita. Ma la maggior parte è stata “costretta” a casa e lontana dai nipoti, che prima accudiva quasi quotidianamente.
Così, a Torino, un gruppo di loro, parte integrante dell’”Officina dei nonni” (otto laboratori tenuti a Torino e cintura cui partecipano nonni che si scambiano, con l’aiuto di un moderatore, opinioni, esperienze e rappresentazioni della loro “nonnità” – ha deciso di continuare l’esperienza in smart working con “Telenonni”, programma fatto di mail condivise e gruppi whattsapp.
(Fonte: tratto dall'articolo)