Il Professore Mariano Bizzarri del Dipartimento di Medicina Sperimentale Università "La Sapienza" di Roma spiega che ci sono delle ragioni per cui la ricerca sulla malattia dell'Alzheimer e su quella del Parkinson si sia arenata in un cul de sac, per cui alcune aziende farmaceutiche hanno alzato bandiera bianca, una delle ragioni è il metodo. "Il cosiddetto metodo induttivo ben poco funziona in Biologia se dietro alla compilazione dei dati non esiste prima una robusta "teoria scientifica" - così spiega Bizzarri - "Il modello che finora ha guidato la sperimentazione nelle neuroscienze è quello che si basa sul cosiddetto "dogma centrale della biologia", per il quale ogni malattia è determinata dall'alterata funzione di un gene. Qui così non è, come appunto dimostra il caso Alzheimer e Parkinson. Non c'è nessun gene mutato o alterato. Ed è pertanto vano cercare farmaci che possano influenzare questo o quel segmento genico. Negli anni si sono invece andate moltiplicando le evidenze per le quali la malattia "emergerebbe" da una alterata regolazione delle relazioni tra cellula neuronale e microambiente. Credo che la Pfizer abbia capito tutto ciò. Non c'è speranza nel breve - medio periodo di trovare un farmaco che funzioni proprio perché la teoria scientifica su cui si basano queste ricerche è fallimentare. Ma nessuno ha ancora il coraggio di dirlo a chiare lettere".
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)