L'87% degli anziani che vivono nelle case residenziali sanitarie assumono quotidianamente da 1 a 4 farmaci che possono provocare disfagia. Alto il rischio, perciò, che possano insorgere difficoltà a ingerire cibi solidi e liquidi, con il conseguente rischio di malnutrizione.
E' quanto emerge da uno studio condotto dall'INCRA. La disfagia compromette l'alterazione delle normali funzioni deglutitorie e può essere causata, oltre che dall'invecchiamento, anche da malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, il Parkinson e da alcuni tipi di farmaci (se assunti quotidianamente).
Al riguardo, da condotta un'indagine, presso due Rsa di Ancona, su 140 anziani (età media di 86 anni) per 4 mesi, e si è verificato che sono tre i meccanismi principali con cui i farmaci incidono negativamente sulla deglutizione. Il primo è la riduzione di saliva che alcuni farmaci comportano; il secondo, che riguarda i farmaci che agiscono sul sistema nervoso, è l’alterazione della vigilanza e dell'attenzione; il terzo, la possibile produzione di danni alla mucosa esofagea.
(Fonte: www.fondazioneleonardo.it)