L’International Narcotics Control Board, organo di controllo “indipendente e semigiudiziale” per l’attuazione dei trattati internazionali sulle droghe ha presentato il suo report dedicato al 2020 alle Nazioni Unite.
Nel testo si denuncia l'aumento del consumo ed abuso di droghe e farmaci anche tra gli over 65. Viene segnalato l'effetto nefasto prodotto dalla pandemia sull’equilibrio dinamico (e fragile) tra componenti motorie, psichiche ed emotive che costituisce la salute di ognuno di noi.
Ciò anche a causa delle restrizioni imposte e del conseguente isolamento sociale, che hanno comportato una maggiore pressione alle persone con problemi di salute mentale e di abuso di sostanze, portando a peggioramenti per tutti loro.
Il rapporto mette in luce i problemi legati alla droga della popolazione anziana, tema pochissimo affrontato. Mentre è in questa fascia di età che si registra un’impennata di abusi. Numeri dovuti anche all'incremento della popolazione anziana nel mondo, destinato, secondo le proiezioni, a continuare a crescere.
Negli USA il numero di persone over 50 che hanno fatto uso di droghe è passato da meno di 1 milione nel 1996 a quasi 11 milioni nel 2016. Incrementato anche l’abuso di farmaci. Infatti negli Stati Uniti pur rappresentando gli anziani il 10% della popolazione, sono il 30% delle prescrizioni mediche, dove si verifica la crescita di consumo di analgesici, tranquillanti, benzodiazepine, sedativi.
Lanciato un grido d'allarme anche per coloro che soffrono di problemi psichici e che con la pandemia rischiano di avere difficoltà a trovare i medicinali.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)