Un farmaco sperimentale messo a punto e testato per combattere il morbo di Alzheimer ha mostrato di avere inaspettati effetti anti-invecchiamento sugli animali. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori del Salk Institute (Usa) che stavano lavorando con un farmaco chiamato J147 e hanno dimostrato che funziona bene in un modello di invecchiamento che in genere non viene utilizzato per la ricerca sull'Alzheimer. Lo studio, apparso sulla rivista scientifica Aging, prende le mosse da un lavoro precedente nel quale gli stessi scienziati avevano in effetti adoperato J147 per prendere di mira il principale fattore di rischio dell'Alheimer: l'invecchiamento. I topi trattati con J147, mostravano miglioramenti nella memoria e nella cognizione, vasi sanguigni più sani nel cervello e altre caratteristiche fisiologiche migliorate. "Inizialmente, l'impulso è stato quello di testare il farmaco in un nuovo modello animale che fosse più simile al 99 per cento dei casi d Alzheimer", spiega Antonio Currais, autore principale dello studio. "Non prevedevamo di assistere a questo tipo di effetto anti-invecchiamento, ma J147 ha fatto sembrare i topi più giovani in base a una serie di parametri fisiologici". Da non trascurare è poi un altro effetto di J147: impediva la fuoriuscita di sangue dai microvasi nel cervello dei topi anziani. "I vasi sanguigni danneggiati sono una caratteristica comune dell'invecchiamento in generale, e nella malattia di Alzheimer spesso la situazione peggiora”.
(Fonte: tratto dall'articolo)