Si ha un bel dire che la politica dovrebbe dedicarsi a riparare gli orrendi torti inflitti alle giovani generazioni italiane al di fuori di ogni logica di scontro partigiano.E questo perché è una priorità nazionale sia in termini economici sia di equità. Purtroppo, è pressoché impossibile che ciò avvenga. Per ragioni fattuali. Perché il danno di reddito e patrimoniale, il furto di presente e di futuro che soffrono i giovani in Italia è figlio di un ventennio di scelte precise. I giovani in Italia soffrono di un furto di futuro. Ciò è dovuto a venti anni di scelte politiche e sociali, come dimostrano ad esempio i dati dell’occupazione, dove si nota che la crescita occupazionale dal 2014 ad oggi è nettamente a vantaggio, complice la riforma Fornero, degli over 50, diversamente da come accade negli altri Paesi sviluppati. Inoltre la ricchezza, certifica la Banca d'Italia, è in mano agli anziani come mostra l'analisi ventennale della ricchezza netta delle famiglie italiane, scomposta per età del capofamiglia. Dal 1995 al 2014 il patrimonio di una famiglia media con capo famiglia over 65 anni è passata da 100 a 160 nel 2014, mentre quella con capofamiglia tra 18 e 34 anni è scesa da 100 a 40. In tutto questo è complice il poco investimento nella scuola, soprattutto in rapporto al lavoro, il problema demografico che vede sempre meno nascite, e il fatto che la ricchezza in Italia, per la famiglia media, è legato agli immobili. Per anni i giovani italiani a basso reddito si sono convinti che comprare la casa fosse il miglior investimento, cosa che nella realtà non è stata vera. Sono due decenni che a causa di queste politiche verso i giovani che l’Italia esporta cervelli e importa manodopera pochissimo qualificata.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)