Pur rimanendo l’Italia tra le nazioni con una spesa per consumi culturali tra le più basse d’Europa, il 12° Rapporto annuale Federculture 2016 rileva dati confortanti per tutti i settori interessati, fatta eccezione per l’acquisto di libri. Nel 2015, infatti, la spesa per servizi culturali e ricreativi delle famiglie italiane è aumentata del 4% circa rispetto all’anno precedente. In particolare aumentano gli ingressi ai musei e alle mostre (+7%), a teatro (+4%) e ai concerti (+6%). In contro tendenza è il dato sulla lettura di libri. Nel 2015 meno di un italiano su due, cioè il 42% delle persone con più di 6 anni, ha letto almeno un libro (esclusi quelli scolastici o professionali).
Il trend positivo dei consumi culturali è particolarmente sensibili per quanto riguarda gli over 65enni, nonostante la modifica delle tariffe d’ingresso dei musei. Considerando uomini e donne al di sopra dei 65 anni di età, il 16,3% e il 12,4% rispettivamente dichiara di aver visitato almeno una volta nel 2015 un museo o un sito archeologico. Ma le variazioni positive più alte sono quelle della classe oltre i 75 anni d'età, nella quale per quanto riguarda i musei si registra un più 60% e per i siti archeologici una crescita del 48%. In valori assoluti significa che circa 400 mila persone in più hanno visitato un museo, un monumento o un’area archeologica.
Considerando invece gli over 65, la fruizione museale cresce del 29%, quella dei siti archeologici del 17% (in termini assoluti le variazioni corrispondono a quasi 800 mila persone in più). Anche nel cinema e nel teatro tra il 2013 e il 2015 c’è stato un forte incremento fra gli over 75 anni, in particolare nel teatro che segna un +42%. Per quanto riguarda gli over 65 nel complesso, la crescita che si registra nel teatro è del 26% e nel cinema del 23%. In tutti gli ambiti gli incrementi che si rilevano per gli over 65 sono più alti della media nazionale e sono i più alti nel raffronto tra le diverse fasce di età della popolazione.
(Sintesi redatta da: Rondini Laura)