Sul palco Feel the Future al Campus Party in Fiera a Milano dello scorso fine settimana un ingegnere vicentino, classe 1941, ha svolto una riflessione “alta” sul domani riuscendo a tenere inchiodata per oltre un’ora una platea di giovani. Si tratta di Federico Faggin colui che ha inventato il microchip, la rivoluzione hi tech che ha cambiato le nostre vite. Negli anni Ottanta, fu ancora lui a progettare la prima tecnologia touch ed è stato premiato da Obama, nel 2009, con la prestigiosa National Medal of Technology and Innovation per l' eccezionale contributo al progresso tecnologico. Negli ultimi anni ha dedicato una Fondazione all’indagine dei legami fra scienza e filosofia. Ha dichiarato di voler arrivare al punto di avere una fisica che parte da principi cognitivi invece che da principi materialistici. Buona parte di Silicon Valley sembra ispirata dal concetto visionario della Singolarità, un futuro imminente in cui il progresso tecnologico produrrà macchine più intelligenti e capaci dell’uomo, cambiando per sempre l’umanità, destinandoci addirittura a un domani di immortalità. Faggin sceglie una strada diversa: agli scienziati rimprovera una paura di Dio, delle cose mistiche e sostiene che “ si irrigidiscono di fronte a quelle che sono invece domande assolutamente appropriate da farci: come è che siamo consapevoli? Come mai le equazioni della fisica non ci dicono il perché?”.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)