Attraverso le parole dei giornali e le immagini di repertorio della televisione, viene raccontata la battaglia combattuta contro l'omosessualità in Italia nella seconda metà del novecento. Finita la repressione e il silenzio totale sulla questione degli anni del fascismo, l'Italia scopre improvvisamente la presenza e la vita degli omosessuali, in una continua condanna che quando non prendeva la forma dell'attacco diretto o dell'insulto palese, era sottilmente indagata come la più infamante delle condizioni, la più deprecabile delle depravazioni umane. L'accettazione sociale dell'amore omosessuale e la sua normalizzazione sono una questione lessicale irrisolta per Gianni Amelio. È questa la prima e più importante intuizione sottesa a tutto quel che Felice chi è diverso costruisce, l'assunto che fonda un'impalcatura costituita da circa 20 interviste a 19 anziani omosessuali che ricordano la loro vita e (in chiusura) ad un adolescente che non conosce che la situazione odierna.
(Fonte: www.mymovies.it)