Il glaucoma è considerato oggi una malattia neurodegenerativa, non a caso si stanno studiando terapie a base di farmaci testati anche su Parkinson o Alzheimer. Nel glaucoma c’è infatti una lenta degenerazione del nervo ottico, in parte dovuta al processo di invecchiamento del tessuto nervoso, in parte connessa all’incremento della pressione intraoculare. La pressione alta nell’occhio preme sul nervo e lo danneggia, ma è anch’essa diretta conseguenza della degenerazione di un altro tessuto oculare, una sorta di “colino” responsabile della regolazione della quantità di liquido nell’occhio. Invecchiando la funzione di drenaggio di questo “colino” peggiora, il liquido si accumula, la pressione sale e il nervo, che con gli anni di per sé va già incontro a un lento deterioramento, viene pian piano danneggiato. Anche per questo il glaucoma, che colpisce il 2% della popolazione, diventa più frequente con gli anni e ha un’incidenza doppia dopo i settant’anni.
Sul glaucoma esistono molti falsi miti compresi quelli sulla prevenzione, ma gli unici elementi su cui abbiamo prove di efficacia sono mantenere il peso nella norma e fare regolarmente un’attività fisica aerobica, che preveda quindi un costante consumo di ossigeno. Il guaio maggiore è che la malattia lavora sulle fibre nervose lentamente e così il paziente si abitua pian piano a un progressivo peggioramento della vista di cui non si accorge, e quando il sintomo diventa evidente, la lesione del nervo è ormai irreversibile. Uno screening di massa non sarebbe giustificato dai numeri della malattia, perciò è importante fare i controlli in chi ha i fattori di rischio per il glaucoma.
Per individuare i casi però non basta misurare la pressione all’interno ma serve anche l’esame del fondo dell’occhio per valutare le condizioni del nervo ottico: la pressione alta è solo un fattore di rischio. Se la pressione è elevata ma il nervo non ha lesioni, la situazione deve essere tenuta sotto controllo con visite regolari così da diagnosticare il glaucoma prima che danneggi la funzione visiva, prevenendo le conseguenze della malattia più che la patologia stessa. La terapia del glaucoma ha tuttavia come obiettivo ridurre la pressione nell’occhio perché questa è ciò che più danneggia il nervo assieme al suo naturale processo di invecchiamento, per il quale però non esistono ancora terapie; oggi ci sono metodi efficaci e sicuri, dal laser (come la trabeculoplastica) ai colliri, che possono però avere effetti collaterali locali che ne riducono la tollerabilità e spesso vengono applicati male.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)