Si è conclusa a Verona la prima edizione del Festival del Futuro, promosso dalla piattaforma di studio e divulgazione scientifica Eccellenze d'Impresa, dall'Harvard Business Review Italia e dal Gruppo editoriale Athesis.
Fra gli altri argomenti si è discusso di robot-badanti e di altri strumenti tecnologici al servizio di una società che invecchia. "Migliaia di applicazioni monitorano i parametri vitali fino ai pasti e al numero di calorie che ingeriamo - ha sottolineato Giuseppe Recchia, vicepresidente della Fondazione SmithKline - ma il 99% di queste tecnologie non hanno nessuna prova di efficacia scientifica". Oggi tuttavia ci sono nuove tecnologie con app per identificare in modo precoce la fibrillazione atriale.
Odile Robotti, ad della società di consulenza e formazione Learning Edge, ricorda che "oggi si parla di 'età super adulta', che segue l'età adulta e precede la vecchiaia. Esistono app e wearable technologies ( dispositivi indossabili) pensati per le necessità degli young e dei middle-old: servono a migliorare la postura, rafforzare i muscoli e in sostanza per rimanere autonomi il più a lungo possibile. Gli over 80 ('oldest old'), hanno invece bisogno di restare in casa propria nel modo più confortevole e sicuro possibile e per questo ci sono robot da compagnia o la realtà aumentata, utilizzata per evitare l'isolamento e, magari, visitare virtualmente i nipoti.
Paolo Fiorini dell'Università di Verona ha annunciato che, grazie a un finanziamento della Regione Veneto, si stanno sviluppando ausili per l'ambiente domestico, mobili in grado di modificare la propria forma ispirandosi agli origami: tavoli che si possono alzare e abbassare, un letto che può passare da posizione distesa a eretta.
Fra i bisogni degli anziani che possono trovare risposta nella tecnologia si prevede che anche quelli pensati come surrogati sessuali, tramite la robotica, possono avere nel futuro uno sviluppo per il mercato degli anziani.
Gabriele Cappellato, professore emerito di progettazione architettonica all'Università della Svizzera italiana, sottolinea infine che "nei paesi nordici è sempre più diffuso l'alloggio intergenerazionale, una modalità per rendere inclusiva la società ed evitare la creazione di ghetti per si è discusso di anziani".
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)