La fibrillazione atriale, l’aritmia più diffusa in occidente, colpisce circa un milione di italiani ed i numeri aumentano fino al 4% dell’intera popolazione con età superiore ai 65 anni, con rischi sempre più frequenti di incorrere in ictus cardioembolico. La connessione tra fibrillazione atriale e ictus tromboembolico è spesso sottovalutata, ma costituisce un rischio da 4 a 9 volte maggiore per i pazienti affetti da fibrillazione atriale. Nel 20% dei casi, l’ictus, si rivela fatale, mentre nel 60% dei casi è causa di disabilità. Gli oltre 60.000 nuovi casi l’anno hanno destato preoccupazione e attenzione nella comunità scientifica e lo studio di nuove strade terapeutiche e preventive ha portato alla sperimentazione di nuovi farmaci anticoagulanti e di dispositivi medici all’avanguardia.
(Fonte: tratto dall'articolo)