Il Progetto FAI ha permesso di stimare, per la prima volta nel nostro Paese, la frequenza della fibrillazione atriale in un campione rappresentativo della popolazione anziana italiana. Il Progetto è stato sviluppato in 3 Unità Operative situate al nord (in Lombardia, area di Bergamo),al centro (Toscana, Firenze) e al sud (Calabria, Vibo Valentia). La prevalenza della fibrillazione atriale è strettamente correlata all’età: i tassi vanno, infatti, dal 3% nei soggetti nella fascia d’età 65-69 anni al 16,1% nei soggetti ultraottantacinquenni. La fibrillazione atriale aumenta in maniera significativa il rischio di ictus cerebrale, ma i farmaci anticoagulanti attualmente disponibili consentono una riduzione ditale rischio di oltre il 70%. Dalla ricerca è emerso che un terzo dei pazienti non è in trattamento con farmaci anticoagulanti e il 14,3% manifesta scarsa compliance.
(Fonte: tratto dall'articolo)