La questione del fine vita è ancora una questione in parte irrisolta. Sarebbe auspicabile giungere alla definizione di una legge quadro per due ragioni fondamentali. La prima è il disagio sociale che coinvolge caregivers e famiglie dei malati in stato vegetativo o stati minimi di coscienza; stimato nel 60% dei casi da un progetto del 2012 finanziato dal Minsalute e realizzato dall'Istituto neurologico "Carlo Besta" di Milano. La seconda è legata all'incidenza dei suicidi per questioni legate alla malattia spesso terminale. L'Istat ha valutato nel 2012 che su 3.048 suicidi , 1215 casi sono riconducibili al "movente" malattia. In generale serve approvare una legge per evitare che giurisprudenza e giustizia ordinaria debbano supplire specifiche carenze dell'ordinamento giuridico.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)