(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Focus sull’invecchiamento del servizio studi Bnl

2020, pp.10

Il Paper Bnl  tratta il tema dell'invecchiamento demografico mondiale. L' Editoriale  è di Giovanni Ajassa e si intitola  "Erosione demografica: che fare?". 

Per Ajassa, il progressivo invecchiamento della popolazione, è oggi il fattore che più di altri spiega la perdurante anemia della crescita economica mondiale, che, se non ben governata, rischia di minarne le prospettive di sviluppo.

Segue il contributo di Simona Costagli dal titolo "Navigare in mari demografici" sconosciuti". Per Costagli, i problemi legati all’invecchiamento della popolazione nei paesi occidentali sono notevoli. Spaziano dalla contrazione della forza lavoro, alla caduta dei tassi di risparmio (perché sempre più anziani liquideranno i loro assett per far fronte alle crescenti esigenze di cura), all'incremento della spesa pubblica necessario per sostenere sia i sistemi pensionistici, sia le maggiori cure mediche. Studi riferiti a campioni rappresentativi di paesi, con proiezioni fino al 2050, quantificano un impegno economico aggiuntivo dell’ordine del 5-10% del Pil.

In Italia, l’elevata quota di popolazione anziana sul totale rende il problema particolarmente evidente: secondo stime Istat la quota di popolazione in età da lavoro, dopo aver raggiunto il massimo del 70% all’inizio degli anni Ottanta, ha cominciato a ridursi, e secondo le previsioni dovrebbe scendere al minimo storico del 52,3% nel 2050.

Quanto al legame fra invecchiamento della popolazione e automazione l'articolo sostiene la tesi che, contrariamente a quanto si pensa, la presenza di più anziani non è un impedimento allo sviluppo di nuove tecnologie. Lo conferma il fatto che, mediamente, i paesi con un’età media più bassa e più giovani hanno pochi robot, al contrario di quelli con una popolazione più anziana. Oggi i paesi con il numero più elevato di robot per lavoratore nel comparto industriale sono Corea del Sud, Singapore, Germania e Giappone, paesi con forza lavoro di età tra le più elevate.

(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)

Scarica file allegato
TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine10
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa2020, pp.10
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)
Volume
Approfondimenti
Scarica file allegato
Attori
Parole chiave: Analisi comparative Analisi demografica Lavoro nella terza età Patrimonio: investimenti, assicurazioni, problemi economici Pensionamento, problemi del Ricerca Sistema pensionistico Welfare