(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Carrino Antonella

Fondazione Ferrero: Body and mind connection per un invecchiamento di successo

08-11-2019

Dal 7 al 9 novembre si svolge ad Alba la quarta edizione del convegno scientifico internazionale Invecchiamento di successo 2019: Body and Mind Connection, organizzato dalla Fondazione Ferrero in collaborazione con l’Accademia di Medicina di Torino e con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’evento si articola in quattro sessioni scientifiche dedicate alla cronicità (aspetti clinici e sociali); al microbiota intestinale e salute; alla memoria e al deterioramento cognitivo e alla tecnologia al servizio dell’ageing.

Invecchiare è inevitabile, ma esistono diversi modi in cui può avvenire, non solo con riguardo agli aspetti medici, ma anche a quelli sociali. L’obiettivo dell’iniziativa riassume  30 anni di attività della Fondazione in cui dalle ricerche è emerso che gli anziani  si coinvolgono nelle attività organizzate vivono più a lungo.

Tra i relatori del convegno anche Luigi Ferrucci, direttore scientifico del National Institute on Aging di Baltimora, negli Stati Uniti. A lui  è stata chiesta una definizione di invecchiamento. “L’invecchiamento – ha risposto – è l’equilibrio tra accumulo del danno e capacità di riparazione; a mano a mano che il danno si accumula la nostra capacità di riparazione si riduce. La medicina ufficiale ci ha abituato a misurare solamente il danno, oggi dobbiamo cominciare a misurare la capacità di riparare questo danno”.

Spesso, quella che Ferrucci chiama “riparazione” passa attraverso semplici cambi di abitudine e di mentalità, che consentono di avvicinarsi al concetto di “active aging”. La differenza abissale, per il professor Ferrucci  è tra l’essere sedentari e camminare dieci minuti al giorno. Dagli studi emerge che la mortalità tra i sedentari raddoppia. Essere attivi e aumentare un pochino quello che si sta facendo oggi avrà effetti sorprendenti.

Effetti che derivano anche dal modo in cui l’anziano pensa a sé e alla propria vita, al di là del semplice dato anagrafico. Lo riassume bene la dott.ssa Laura Fratiglioni, direttore del Aging Research Center dell’istituto Karolinska di Stoccolma: “Io dico  sempre che basta semplicemente cercare di trovare, anche nell’ultima fase della vita, la motivazione a dare il meglio di sé rispetto a se stessi, ai propri interessi, ai propri familiari e alla società. Per avere ancora un engagement nella vita”.

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)Carrino Antonella
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2019
Pagine
LinguaItaliano
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa08-11-2019
Fonte da stampare
Volume
Approfondimenti
Carrino Antonella
Attori
Parole chiave: Aspetti psicologici dell'invecchiamento Atteggiamento verso invecchiamento Invecchiamento attivo Ricerca