Tra le righe del Global Financial Stability Report, presentato dal Fondo Monetario Internazionale, c’è una indicazione che mette i brividi: la longevità delle popolazioni occidentali mette a rischio i bilanci degli stati più sviluppati. Quello che non è detto esplicitamente dal Fmi è che questa longevità va ridotta perché comporta costi maggiori. Se oltre una certa età un essere umano non può essere obbligato a lavorare,  la collettività dovrà assumersi l’onere del suo mantenimento in vita e in condizioni dignitose (nulla di straordinario, è previsto anche dalla Costituzione).

Paradossalmente la nostra società, dove molti farisei si glorificano del loro umanesimo, sta discutendo propositi che mettono i brividi. Un deputato ecologista olandese, ha scatenato una polemica quando si è interrogato sull’opportunità di continuare a elargire servizi sanitari agli over 70. Ha portato a supporto della sua tesi  anche il parere di un geriatra. In caso di interventi costosi come chemioterapie protesi d'anca, interventi al cuore, bisognerebbe fare una specie di analisi costi/benefici fra costo dell'intervento ed età del paziente, dove è ovvio che un 70enne ha una speranza di vita ridotta rispetto ad un soggetto di mezza età. Ci sarebbe da chiedersi allora perché 70 e non 65 ? Non si tratta certamente di sopprimere quelli che non sarebbero considerati socialmente utili, ma si adombra, nel documento del FMI, l’opportunità di evitare spese inutili nell’interesse di tutta la popolazione.

Una società così purificata e risanata diventerebbe più dinamica, più tonica, più robusta, più sana e certamente più bella a vedersi. Forse non dovrebbe più chiamarsi società umana. Resta il problema di convincere gli anziani a sopportare l’umiliazione di sopravvivere tra una popolazione più dinamica.

Altre soluzioni sarebbero altrettanto possibili: come una politica demografica e familiare meditata e seria, che ci aiuti a ritrovare l’equilibrio tra le generazioni. Un cambio di mentalità che servirebbe a riprendere i legami smarriti di solidarietà.