La guida rappresenta un compito molto complesso. Coinvolge infatti processi cognitivi dinamici e richiede funzioni cognitive essenziali e importanti capacità motorie percettive. Ora, un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Geriatrics e condotto dai membri della Columbia University, rivela che il comportamento alla guida potrebbe presto aiutare a predire e identificare i primi segni della demenza.
Per la loro ricerca, gli autori hanno sviluppato degli algoritmi molto accurati, volti a rilevare il deterioramento cognitivo lieve e la demenza nei conducenti anziani.
"Dallo studio è emerso che proprio l’analisi dei comportamenti alla guida negli anziani potrebbe aiutare a prevedere tali disturbi: Sulla base delle variabili derivate dai dati di guida naturalistici e dalle caratteristiche demografiche di base, come età, sesso, razza/etnia e livello di istruzione, potremmo prevedere un lieve deterioramento cognitivo e la demenza con un’accuratezza dell’88%. Il nostro studio indica che i comportamenti alla guida possono essere utilizzati come indicatori completi e affidabili per il deterioramento cognitivo lieve e la demenza. Se convalidati, gli algoritmi sviluppati in questo studio potrebbero fornire un nuovo strumento di screening discreto per la diagnosi precoce e la gestione del deterioramento cognitivo lieve e della demenza nei conducenti anziani", dicono gli autori dello studio.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)