La frattura del femore nell’anziano è un evento frequente e destinato ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione. In Piemonte si registrano più di 7000 ricoveri per frattura del collo del femore. Le sue conseguenze sulla durata e sulla qualità di vita sono estremamente serie: solo il 30-40% dei soggetti fratturati riprende autonomamente le attività quotidiane, mentre più del 10% non è in grado di rientrare a domicilio. Ad un anno, la mortalità dei soggetti con frattura di femore è del 15-25%. L’obiettivo richiesto dal Ministero della Salute e posto dalle linee guida internazionali, è raggiungere la percentuale del 70% di interventi chirurgici entro i 2 giorni dal ricovero per frattura del collo del femore nell’anziano di 65 o più anni . Presso l’A.O.U. San Luigi di Orbassano, che quest'anno ha raggiunto gli obiettivi posti dal Minsalute, è stato creato un tavolo di lavoro intra-aziendale per analizzare il vigente piano diagnostico terapeutico (PDTA) dell’anziano con frattura di femore. Lo scopo è quello di creare i percorsi più corretti per permettere l’intervento chirurgico precoce. Gli elementi chiave per la gestione ottimale del paziente anziano con frattura del collo femore sono:
• pronta valutazione generale (medica,chirurgica ed anestesiologica);
• minimo ritardo per l'intervento chirurgico;
• chirurgia eseguita correttamente e con accuratezza;
• precoce mobilizzazione ed avvio della terapia riabilitativa;
• precoce dimissione con prosecuzione della riabilitazione nel setting più adeguato.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)