Negli ultimi cinque anni il numero delle fratture di femore, riguardante 600 anziani, è rimasto sostanzialmente invariato nonostante un progressivo invecchiamento della popolazione dell’Umbria. Il gruppo multidisciplinare, composto da radiologi, geriatri, internisti, ortopedici, neurochirurghi e neuroradiologi, ha sottolineato l’importanza da parte dei medici di medicina generale di individuare i soggetti a rischio di frattura, per essere valutati dagli specialisti, intervenendo sempre più in anticipo con la modifica degli stili di vita e con terapie personalizzate. La patologia riguarda prevalentemente il sesso femminile sia dopo la menopausa, che in soggetti che fanno uso di farmaci che possono interferire con il metabolismo dell’osso.
Il dato, informa una nota dell’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera di Perugia, può essere considerato il risultato di una intensa attività di prevenzione e di terapie specifiche operate da un gruppo multidisciplinare delle malattie metaboliche dell’osso che si occupa della salute degli over 60.
(Fonte: tratto dall'articolo)